tratto da TarantoOggi di Martedì 22 Luglio 2014
“I dipendenti comunali
non hanno vinto”
Tutto questo “non può trovare soccombenza per il semplice fatto che la parte Pubblica, per bontà e generosità Sua, abbia
deciso di “concedere” qualche miglioramento, tra l’altro poco significativo, e solo per una categoria, dimenticandosi delle
fasce più basse, in particolar modo la B, e tra l’altro con pessime applicazioni, che già tanto malumore ha creato tra gli stessi eventuali destinatari. Così mancando l’obiettivo di “motivare” tutti i dipendenti, al contrario demotivandone molti.
Tanto in contraddizione con l’apprezzata ispirazione del direttore generale Giuseppe MELE partecipata nell’incontro
avuto con le OO.SS. e la R.S.U..
E allora si dica pure che le proposte ed emendamenti partecipate dalla R.S.U., ma anche dalla UIL FPL e condivise dalle
OO.SS. CSA e Diccap (non sottoscrittori dell’accordo), erano migliorative “significatamente” rispetto a quanto “frettolo-
samente” sottoscritto dalle altre OO.SS., forse accecate dalla contestualità di altri eventi, a noi oscuri e ignorati. In ultimo, ma non per ultimo, si osserva che in questa circostanza, la CGIL, ha interrotto la sua tradizione comportamentale, ispirata ad intransigenza e severità rispetto ai comportamenti datoriali di forzatura nelle Relazioni Sindacali, e perseveranza per il raggiungimento di conquiste economiche legittime per le lavoratrici ed i lavoratori.
E ancora peggio, appare a noi, che un dirigente sindacale (CGIL) si offra alla controparte, inteso come naturale ruolo istituzionale, a testimonianza contro un ricorso per presunta antisindacalità effettuata dalla R.S.U. e altro sindacato
confederale.
Tra l’altro la stessa CGIL FP fino a ieri è sempre stata convinta sostenitrice del “libero” e “autonomo” esercizio della R.S.U.
Con questi ultimi comportamenti prendiamo atto che è avvenuta una mutazione genetica nella propria politica ed ispirazione”.
“Tra l’altro la CGIL, – si legge ancora nella nota – unitariamente, dovrebbe preoccuparsi di più delle ricorrenti soccombenze nelle quali incorrono, alternativamente tutti i sindacati, e dei progressivi tentativi di marginalizzazione operata dai governi centrali e locali con effetto del restringimento dello spazio democratico, e non esaltare il rigetto di un Giudice sull’antisindacalità come un “personale” successo, e poi richiedere di proseguire alla Parte Pubblica sulla strada delle intese al ribasso.
Ma ugualmente ringraziamo, perchè le lavoratrici ed i lavoratori ora avranno chiaro chi realmente lotta per loro, per la dignità, che non può essere barattata da pochi ed insignificanti aumenti di spiccioli, e non per tutti, con riferimento particolare alla Ctg. B.
Per quanto ci riguarda continueremo a resistere, contro ogni privilegio e sperequazione a danno di una visione unitaria di tutti i dipendenti”.