Sciopero del 19 ottobre: un appello ai lavoratori pubblici, in difesa dei diritti e della dignità

Il 19 ottobre sarà una data cruciale per i lavoratori del settore pubblico. A Roma, le sigle sindacali UIL FPL, FP CGIL e UIL PA si mobiliteranno in massa, chiedendo risposte concrete e adeguate alle necessità dei dipendenti pubblici e dei servizi che essi garantiscono alla collettività. Il segretario generale della UIL FPL Taranto, Giovanni Maldarizzi, ha lanciato un forte appello a tutti i lavoratori del comparto: “La battaglia che stiamo portando avanti non è solo per difendere il salario, ma per restituire dignità e valore alla professione di chi, ogni giorno, lavora per garantire i diritti dei cittadini.”

Negli ultimi anni, grazie a mobilitazioni e contratti collettivi nazionali, sono stati ottenuti importanti risultati, come la riforma dell’ordinamento professionale e la contrattualizzazione dello smart working. Tuttavia, oggi, siamo di fronte a un serio arresto di questo processo di miglioramento. Il Governo non ha stanziato risorse sufficienti per affrontare l’inflazione, che ha superato il 17%, lasciando i salari pubblici in forte ritardo rispetto all’aumento del costo della vita.

Una lotta per salari dignitosi e una pubblica amministrazione efficiente

Non si tratta solo di chiedere un aumento di stipendio. La vertenza si estende alla stabilizzazione dei precari, alla riqualificazione del personale e all’eliminazione del blocco dei fondi per il salario accessorio. Come ha ribadito Maldarizzi: “Non possiamo accettare un contratto che non risponde alle esigenze dei lavoratori, mentre il Governo continua a ignorare le nostre richieste. Gli operatori pubblici meritano riconoscimento, valorizzazione e condizioni di lavoro dignitose. Il 19 ottobre sarà una prova di forza, un’occasione per far sentire la nostra voce in maniera chiara e decisa.”

Il contesto in cui operano le pubbliche amministrazioni è sempre più complesso, con una carenza di organici che mette a rischio la qualità dei servizi ai cittadini. Il segretario Maldarizzi ha sottolineato come l’assenza di assunzioni adeguate, insieme al blocco delle carriere e ai salari fermi, abbia reso il lavoro pubblico meno attrattivo, con conseguenze negative non solo per i lavoratori, ma anche per la collettività: “I cittadini sono i primi a pagare il prezzo di una pubblica amministrazione impoverita e indebolita. Noi lavoriamo per garantire i loro diritti, e abbiamo il dovere di farlo con le risorse adeguate.”

Un Governo distante dai bisogni reali

L’inflazione record, l’assenza di arretrati e i pochi euro in più in busta paga sono solo alcuni dei problemi che i lavoratori pubblici stanno affrontando. Maldarizzi ha criticato duramente l’approccio del Governo, che continua a emanare direttive senza confronto, riducendo gli spazi di democrazia e limitando sempre più la contrattazione collettiva: “Non possiamo tollerare che il lavoro pubblico venga svalutato in questo modo. Il Ministro Zangrillo non ci ascolta, e le scelte del Governo stanno penalizzando i lavoratori su tutti i fronti, dalle pensioni alla sicurezza sul lavoro.”

Il disegno di autonomia differenziata, inoltre, rappresenta una minaccia ulteriore, poiché rischia di frammentare le competenze e aggravare le disparità territoriali. L’impatto di queste scelte, ha spiegato Maldarizzi, potrebbe essere devastante per il personale e i servizi offerti: “Non possiamo permettere che la riforma delle province si estenda a tutte le pubbliche amministrazioni. Dobbiamo difendere i diritti e la dignità di chi lavora per il bene comune.”

La risposta è lo sciopero

Per tutte queste ragioni, lo sciopero del 19 ottobre diventa un momento cruciale. “Abbiamo il dovere di far sentire la nostra voce. Le trattative in corso non stanno portando a risposte adeguate, né per le funzioni centrali, né per quelle locali, né per la sanità o la sicurezza. Non possiamo più aspettare. Il 19 ottobre sarà il nostro momento per dire basta a un governo sordo alle esigenze dei lavoratori,” ha concluso Maldarizzi.

L’appello è chiaro: lavoratrici e lavoratori pubblici, unitevi alla mobilitazione del 19 ottobre per rivendicare i vostri diritti. Lo sciopero è l’unico strumento per fare pressione e ottenere le risposte che meritiamo.

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